Ho sentito la radio verso le 13 del 20 luglio 2012 e sono rimasta atterrita alla notizia: difficoltà di transito su Via salvatore Pincherle; cade balcone in Via Nicola Parravano; un uomo è grave in ospedale. Chiamo gli amici in zona e mi riferiscono.
É vero purtroppo! Verso le 12 del 20 luglio un uomo che innaffiava le piante del suo balcone è precipitato dal terzo piano per la rottura e la frana del parapetto del balcone. Anche chi non ha visto ha sentito un via vai di sirene della Polizia e delle ambulanze: Via Nicola Parravano è stata interrotta al transito fino al tardo pomeriggio e chi doveva entrare nei palazzi delle Poste Nuove poteva accedere solo da Via Ugo Amaldi e da Via Salvatore Pincherle 195.
Nel tardo pomeriggio, a conferma della gravità dell’evento, i cittadini degli stabili delle “Poste Nuove” si sono visti recapitare un avviso del Questore di Roma: “tutti i balconi sono stati messi sotto sequestro in attesa di fare luce sulla vicenda e verificare la pericolosità delle strutture”.
La chiusura dei balconi, specie in un periodo di caldo come quello attuale, crea gravi disagi, ma l’avviso parla chiaro “l’amministratore del complesso funge da tutore dell’ordinanza ma la responsabilità in caso di contravvenzione della disposizione, ricade sul singolo e sul proprietario”. La vita delle persone è importante ed è giusto che si faccia un punto sulla sicurezza degli stabili, ma qualcuno si chiede se questa tragedia poteva essere evitata e perché non era stata alcuna verifica precedente.
In serata mi giunge la notizia che il Sig. Italo è deceduto nella serata nonostante le cure ricevute. Giovedì ci saranno i suoi funerali nella Parrocchia di San Leonardo Murialdo.
A seguito della disgrazia accaduta nei giorni scorsi nel complesso delle Poste Nuove di Via Pincherle abbiamo raccolto informazioni da persone e proprietari abitanti nel complesso relative alla pericolosità dei balconi degli immobili ed al sequestro posto in essere dal Giudice.
In data 20 luglio 2012, infatti, il cedimento strutturale di un balcone (struttura di ferro su cui poggiava la fioriera) ha causato la morte di un condomino.
I tempi di verifica e di sblocco del sequestro non sono noti, in quanto, architetti e periti stanno verificando la resistenza delle strutture in attesa di definire l’eventuale sostituzione delle inferriate dei balconi. Tale situazione non fa che destabilizzare gli abitanti degli stabili creando ansia e preoccupazioni legate agli evidenti disagi (impossibilità di utilizzare l’area balconata o di passare sotto di essa) e alla previsione di spesa: molte persone del complesso sono anziane/ pensionate e molte altre si trovano in gravi difficoltà economiche.
Ci auguriamo che a breve, gli stabili vengano dichiarati sicuri e che le previsioni di spesa/modalità di pagamento per la ristrutturazione degli stabili, tengano da conto delle condizioni economiche degli abitanti.